Bambino lasciato in auto: un ladro ruba la macchina, ma riporta il bimbo alla madre e la rimprovera, poi si prende il veicolo.
Ha dell’assurdo la vicenda di un ladro gentiluomo che, accortosi della presenza di un bambino in un’automobile che voleva rubare, lo riporta alla madre (e la sgrida anche) e se ne va con la macchina. Ecco cosa è successo e quali sono i dettagli di questa stravagante storia di umanità, lealtà e…furto!
Bambino lasciato in auto
Purtroppo, da diversi anni ci siamo abituati a sentire notizie ai telegiornali che parlano di bambini lasciati in auto dai genitori, che si dimenticano della loro presenza e che se ne accorgono quando è ormai troppo tardi. Giornali e TV sono pieni zeppi di storie di questo tipo, che spesso hanno un triste epilogo, ma la vicenda che è avvenuta negli States ha veramente dell’assurdo, e apre la strada a discorsi contrastanti sulla criminalità, sull’umanità e sulla linea sottile che divide il giusto e lo sbagliato.
Si tratta di una storia degna dei migliori film tragicomici del cinema, e vede protagonisti un ladro di auto, una mamma e il suo bambino. Un ladro ha deciso di rubare una macchina ma, dopo essere salito, aver messo in moto e iniziato il suo percorso di fuga, si è reso conto che nel sedile posteriore c’era un bambino, che la mamma aveva inavvertitamente dimenticato lì. La reazione del ladro è davvero sorprendente, ma forse lo è ancor di più il continuo della storia.
La reazione del ladro
Accortosi della presenza del bambino, il ladro è tornato sui suoi passi con l’auto rubata e ha consegnato il neonato alla madre, rimproverandola per aver lasciato il figlio da solo in macchina e minacciando addirittura di chiamare le forze dell’ordine per la gravità del fatto. La donna, in un mix di emozioni, tra spavento, sgomento, paura e confusione, ha ripreso il figlio tra le braccia e in lacrime ha visto il ladro tornare verso la sua macchina, salire, mettere in moto e allontanarsi, portando a termine il suo intento di furto del veicolo.
“Siamo grati che abbia avuto la decenza di riportare indietro il piccolo” dice la donna, ma a questo punto viene da chiedersi fino a che punto questo ladro sia effettivamente una figura negativa in questa storia, e quale sia stato il suo ruolo nella vita stessa del neonato. E se l’auto non fosse stata rubata e il bambino avesse passato l’intera giornata nell’abitacolo con i finestrini chiusi? E se avesse chiamato la polizia facendo arrestare la donna? Storie come questa rendono davvero labile la linea di confine tra il bene e il male, tra il giusto e lo sbagliato, ma soprattutto rendono difficile schierarsi dall’uno o dall’altro lato.