Basta sorprese sgradite e prodotti illegali! La Commissione europea ha finalmente deciso di mettere un freno al colosso cinese Shein
Shein, è stato etichettato come piattaforma “molto grande” ai sensi del Digital Services Act (DSA). Questo significa che il gigante dell’ultrafast fashion dovrà adeguarsi a norme più stringenti per tutelare i consumatori, soprattutto i più giovani.
Shein entra nel mirino di Bruxelles
Ho comprato solo una volta da Shein: era appena iniziato il Covid e in solo una settimana i prodotti erano a casa mia. Certo avevo speso poco, ma la qualità era davvero bassa e la maggior parte dei prodotti li ho dovuti rimandare indietro perchè non corrispondevano a ciò che avevo scelto. Da quel momento non ho più comprato niente e ho sempre optato per vestiti vintage o Second hand. Sono quindi molto contenta che Bruxelles abbia preso dei provvedimenti nei confronti di questo ultrafast fashion.
Con oltre 45 milioni di utenti mensili solo nell’Unione Europea, Shein non poteva più sfuggire al controllo di Bruxelles. Era ora di fare chiarezza su pratiche che, per troppo tempo, sono rimaste nell’ombra. Negli ultimi anni, Shein è stata al centro di numerose critiche per la vendita di prodotti contraffatti, non sicuri e che violano i diritti di proprietà intellettuale. Inoltre, l’azienda è stata accusata di sfruttare i lavoratori nella sua catena di approvvigionamento e di mancare di trasparenza sulle sue pratiche di business.
La mossa della Commissione europea è un segnale importante che dimostra l’impegno dell’Unione Europea nel tutelare i consumatori e nel promuovere un modello di business più sostenibile ed etico.
Cosa cambia per noi?
Innanzitutto, possiamo dire addio ai prodotti illegali che talvolta finivano nei nostri pacchi. Finalmente, l’azienda sarà costretta a interrompere la vendita di articoli contraffatti e non sicuri, rispettando così i diritti di proprietà intellettuale e garantendo la nostra sicurezza. Inoltre, avremo maggiore chiarezza sulla filiera produttiva di Shein grazie ai nuovi requisiti DSA. Questo significa che potremo scoprire di più su come funziona il business dell’azienda e sulle condizioni di lavoro dei suoi dipendenti, contribuendo a smascherare i lati oscuri della catena di approvvigionamento.
Per quanto riguarda la sicurezza dei minori, Shein sarà obbligata a strutturare la sua piattaforma in modo da proteggerli da contenuti dannosi e promuovere un utilizzo consapevole del web, inclusi gli algoritmi di raccomandazione.
Infine, Shein dovrà assumersi una maggiore responsabilità nei confronti degli utenti online, compresi i minori. Questo implica l’adozione di misure specifiche per proteggere gli utenti e valutare e mitigare eventuali rischi sistemici derivanti dai suoi servizi. La mossa della Commissione europea contro Shein è un passo importante verso un mercato più giusto e trasparente.