Dipendenti pubblici: ricevi fino a 34 anni di contributi arretrati, la sentenza passa alla storia

Dipendenti pubblici e i 34 anni di arretrati, più soldi da spendere in pensione. Di cosa si tratta esattamente?

Arretrati pensione
Arretrati pensione – Palidoronews.it

Uomo anzianoLa sentenza numero 4/2024 della Corte Costituzionale ha fatto parecchio discutere e non si fatica a capire il perché.          In sostanza si tratta di un grande impatto per i dipendenti pubblici che prevede di ripristinare un incremento di stipendio connesso alla loro anzianità. Per capire di preciso a quali stipendi interessino più di 30 anni di arretrati, bisogna valutare la situazione più dettagliatamente.

Dipendenti pubblici e il contratto di lavoro del 1990

In una società decisamente diversa rispetto ai giorni nostri e con l’euro che ancora non era nelle vite di nessun cittadino, nel 1990 il rapporto di pubblico impiego era regolato dal diritto pubblico. Nello stesso anno, l’assenza dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni che vedremo nascere poi nel 1993,  porta ad un accordo stipulato tra l’autorità politica e le organizzazioni sindacali per siglare i contratti.

L’ultimo contratto moderato dal diritto privato metteva in evidenza per tutti i dipendenti della Funzione Pubblica, il blocco dell’anzianità.

Cosa succede poi

Una volta incassato il blocco di anzianità, ai Tribunali, ai Ministeri, agli Enti locali, all’Agenzia delle entrate e non solo, non è più stato riconosciuto alcun compenso economico automatico. Tutto ciò in attesa della privatizzazione dei contratti pubblici condotta dalla nuova riforma.

Con il Decreto Legislativo n.29, a partire dal 3 febbraio 1993, il rapporto lavorativo dei dipendenti pubblici risulta quindi privatizzato. Questo cambiamento porta ad una modifica anche riguardo ai ricorsi, che passano dalla magistratura amministrativa, alla magistratura civile. La nuova riforma ha riconosciuto il diritto a percepire la maggiorazione di Anzianità, anche se maturata dopo il 1° gennaio del 1990.                               

A causa di innumerevoli ricorsi presentati, il Governo decide quindi di intervenire con la legge finanziaria per l’anno 2001. Al fine di evitare importanti spese che avrebbero avuto poi un impatto notevole sul deficit del bilancio Italiano, il legislatore ha stabilito i giudizi pendenti a favore dello Stato.                                                   

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Resta da valutare la possibilità di un ricorso al giudice ordinario per chi non ha mai aperto un contenzioso. Non è tuttavia da estromettere che la Corte rimetta in discussione solamente i ricorsi già avviati in tempi precedenti, che sono stati respinti dall’autorità giudiziaria.                                 

Non essendoci prescrizione in tali casi, i dipendenti che hanno fatto ricorso più di 30 anni fa, potrebbero ricevere una liquidazione fino a un massimo di 30 anni di arretrati.

Ma in poche parole, cosa significa tutto ciò?

Tutto questo si può parafrasare in un compenso maggiore, con contributi più alti al fine di ottenere una cospicua pensione.

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