In una città della Germania è stato fatto un referendum contro i piccioni: sono troppi, e li stermineranno tutti.
I cittadini di questa città tedesca hanno votato in un referendum e hanno approvato la proposta di sterminare tutti i piccioni della città. Tra chi è a favore e chi è contro e le proteste degli attivisti, in Germania sta succedendo il putiferio. Ecco cosa accadrà ai 700 piccioni che infestano la città.
Referendum contro i piccioni
Mentre l’Europa intera votava per le elezioni del Parlamento Europeo, in una città tedesca si decidevano le sorti dei piccioni. A primo impatto può sembrare assurdo, ma non lo è affatto, perchè quello dei piccioni qui è diventato un problema talmente grande da arrivare a prendere una decisione drastica: sterminarli tutti. Siamo a Limburg an der Lahn, una città che conta circa 36.000 abitanti e 700 piccioni. La città si trova a 50 km di distanza da Francoforte ed è letteralmente infestata dai volatili più odiati del mondo.
Il problema più grande è che i piccioni portano sporcizia e scarsa igiene, rovinano le piazze e le strade della città e i cittadini non ne possono più. Per rimediare, il Consiglio Comunale di Limburg an der Lahn aveva approvato, il 13 novembre scorso, un piano per ridurre il numero di piccioni con un’uccisione mirata di massa. Secondo il piano d’azione, si devono attirare i piccioni in una gabbia senza uscita e poi stordirli con un colpo in testa, spezzando poi loro il collo. Vista la crudeltà di questa pratica, le organizzazioni animaliste si sono fatte sentire, e hanno chiesto (e ottenuto) di indire un referendum per abrogare questo sterminio.
La scelta del popolo
Ecco allora che il Comune ha indetto un referendum, nel quale i cittadini hanno deciso la sorte dei piccioni della città. Il 9 giugno scorso quindi, gli abitanti di Limburg an der Lahn hanno espresso il loro parere, decidendo per sterminare tutti i piccioni. A votare contro l’abrogazione della decisione di novembre è stato il 53,45% degli elettori, e quindi il piano di sterminio dei piccioni proseguirà il suo corso, con la previsione di eliminare fino all’ultimo volatile entro i prossimi 2 anni.
Non si tratta certo di una superiorità schiacciante, ma è pur sempre una maggioranza, e c’è poco che animalisti e attivisti possano fare a questo punto, per quanto cruento sia il metodo scelto per eliminare il problema. Da parte loro, i contrari hanno commentato la votazione definendo la giornata del 9 giugno come “una pessima giornata per i diritti degli animali”. Inoltre, va detto che questa decisione così drastica potrebbe comunque non rivelarsi efficace, perchè già in altre occasioni interventi di questo tipo non hanno arginato il problema, e poco dopo l’uccisione di massa, i piccioni sono tornati.