Fenomeno procrastinazione: ecco perchè tutti preferiscono rimandare ad un altro momento compiti e incombenze, lo fai anche tu?
“Lo faccio domani” è una delle frasi più ricorrenti in assoluto, esternazione di quello che ormai è diventato un vero e proprio fenomeno sociale: la procrastinazione. Ecco perchè tutti preferiscono rimandare al futuro compiti e incombenze, non è solo pigrizia.
Fenomeno procrastinazione
Un vecchio detto dice che “non si deve rimandare a domani quello che si può fare oggi”, ma il fenomeno della procrastinazione che si sta diffondendo sempre di più nella nostra società indica che è davvero difficile tenere fede a questo buon proposito. Se in passato rimandare continuamente compiti e incombenze era un semplice sintomo di pigrizia, oggi nasconde una verità più complessa, che spesso ha davvero poco a che vedere con la poca voglia di fare. Gli ambiti in cui si procrastina di più riguardano principalmente il lavoro e lo studio, e subito dopo ci sono le relazioni personali complicate e i lavori domestici.
Quante volte infatti ci si riduce all’ultimo per studiare per un esame oppure per consegnare un report di lavoro, o ancora per chiarire una situazione con un amico o il partner? Ricorrere alla procrastinazione saltuariamente non è certo un crimine, e non è nemmeno preoccupante, anzi in certi casi è addirittura consigliabile, perchè la scarica di adrenalina che ci assale quando abbiamo poco tempo per portare a termine un compito ci rende addirittura più produttivi e ci permette di raggiungere risultati di gran lunga migliori. E allora cosa c’è dietro questo fenomeno che sta letteralmente dilagando, anche tra chi solitamente non rimanda mai niente?
Ecco perchè rimandiamo
Quando la procrastinazione raggiunge tutti gli ambiti della vita e non si fa mai nulla per tempo, potrebbero esserci dei disturbi seri dietro il continuo rimandare. Ad esempio, la procrastinazione potrebbe essere sintomo di poca autostima, ansia da prestazione, paura di fallire e di ricevere critiche. Tutte queste sensazioni negative sono figlie della nostra epoca, un’epoca ossia dove le vite degli altri appaiono sempre migliori della nostra, dove sui social si vedono solo traguardi e successi altrui, e si paragonano al nostro quotidiano, dimenticandoci che spesso quanto appare sui social è spesso pompato o comunque al netto del negativo.
Quando si innesca il pensiero “se non lo faccio in modo perfetto, non lo inizio proprio”, la procrastinazione è il primo sintomo di qualcosa che non va. A soffrire maggiormente di questo tipo di disturbi sono i giovani, che sempre più spesso sentono il peso delle responsabilità e del ticchettare del tempo: devono diplomarsi, laurearsi in tempo, trovare subito un buon lavoro, poi pensare alla casa, alla famiglia, e via dicendo. Tutte queste aspettative generano un senso di ansia e inadeguatezza che le vite patinate che si guardano sui social riescono solo ad amplificare.
Sarebbe il caso di fermarsi a pensare che, come noi facciamo vedere solo il positivo sui nostri profili, anche gli altri fanno lo stesso, e che c’è tanto delle vite altrui che non raggiunge lo smartphone, e tornare a focalizzarci sulla nostra di vita, invece che continuare a misurarci con modelli che in realtà non esistono.