ChatGPT è meglio dello psicologo: capisce meglio le emozioni

Un recente studio ha rivelato che ChatGPT è meglio dello psicologo nel comprendere e gestire le emozioni, è assurdo.

ChatGPT
ChatGPT – Palidoronews.it

L’Intelligenza artificiale è entrata ormai a far parte della nostra vita quotidiana, ma finora sempre in modo analitico. Ecco perchè lascia senza parole il risultato di uno studio che dimostra che ChatGPT riesce a capire meglio di uno psicologo le emozioni umane.

ChatGPT è meglio dello psicologo

Che l’intelligenza artificiale avrebbe aperto un vaso di Pandora di scoperte, ricerche e evidenze era, oltre che prevedibile, anche stimolante. Quello che sicuramente non ci si aspettava, era che superasse l’uomo in empatia. Questo però è proprio quello che uno studio ha rivelato: ChatGPT ha superato tutti gli psicologi umani che hanno partecipato alla ricerca in termini di intelligenza sociale, ossia nella comprensione delle emozioni e nella loro gestione.

La ricerca si è basata sull’analisi dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), ossia sistemi avanzati di intelligenza artificiale addestrati per comprendere e generare linguaggio umano, come ChatGPT, Google Bard e Bing. Dallo studio emerge che questi sistemi sono in grado di svolgere anche compiti legati alla psicoterapia, e lo dimostra il loro confronto con 180 psicologi (studenti di laurea e dottorato) umani dell’Università King Khalid in Arabia Saudita. Sia agli umani che all’IA sono stati presentati 64 scenari sulla Scala di intelligenza sociale, a cui hanno dovuto rispondere, e i risultati sono a dir poco sconvolgenti.

I risultati della ricerca

Intelligenza artificiale e sociale
Intelligenza artificiale e sociale – Palidoronews

I risultati della ricerca sono senza dubbio inattesi e sconcertanti: ChatGPT ha superato tutti i 180 psicologi umani che hanno partecipato allo studio, ottenendo il punteggio di intelligenza sociale più alto. Bing è invece riuscito ad avere la meglio su più della metà degli psicologi umani, e solamente Google Bard ha dimostrato prestazioni mediocri, paragonabili agli psicologi con laurea triennale, molto al di sotto dei risultati degli studenti di dottorato. Le questioni etiche che questo risultato fa emergere non sono di poco conto, e abbracciano sia la formazione che l’applicazione pratica dell’IA in campo di salute mentale.

Quello che fino ad ora era rimasto di appannaggio esclusivo dell’uomo, ossia i sentimenti, l’empatia, la comprensione della socialità e delle sue emozioni, oggi sembra essere entrato anche nell’intelligenza artificiale, e non è ancora ben chiaro quali implicazioni e conseguenze possa avere. Mi sento un pò mia nonna a dire questo, ma dove finiremo se parlare con una macchina della nostra salute mentale sarà più efficace del parlarne con una persona in carne ed ossa?

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