Se vuoi sapere come non pagare l’IMU seconda casa continua a leggere: questo metodo ti fa ottenere lo sgravio ed è legale al 100%.
Avere una seconda casa comporta, oltre alle spese di ordinaria manutenzione, anche l’obbligo di pagare l’IMU, ma come fare per eludere questo obbligo? La legge italiana permette ai proprietari di più di un immobile di aggirare l’ostacolo in modo del tutto legale: ecco cosa devi fare.
Non pagare l’IMU seconda casa
L’IMU è l’Imposta municipale propria, ed è obbligatoria se si possiedono fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli, oppure se si ha sugli stessi un diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie). Dall’IMU sono quindi escluse le abitazioni principali (fatta eccezione per quelle classificate con le categorie catastali A/1, A/8 e A/9). Questo vuol dire che sulla prima casa non si deve pagare l’IMU, mentre a partire dalla seconda proprietà immobiliare, questa è un’imposta che si deve versare obbligatoriamente.
Quando si decide volontariamente di acquistare una casa, si deve quindi tenere in considerazione anche l’esistenza di questa imposta, ma non sfuggono dal suo raggio d’azione nemmeno le case che si ereditano. Infatti, quando si è beneficiari di un’eredità immobiliare, se la casa che si eredita non è classificata come abitazione principale di uno o più proprietari, si deve pagare l’IMU. Come fare però se l’IMU non si vuole pagare? Sorprendentemente, c’è un escamotage, del tutto legale, che la legge italiana consente di percorrere per abbassare i costi dell’IMU.
Un escamotage permesso dalla legge
Se hai ereditato un immobile e non hai intenzione di venderlo o affittarlo, l’IMU sembra una spada di Damocle impossibile da fuggire, ma in realtà un sistema per farlo c’è. Non si tratta di un metodo che esonera totalmente dal pagamento dell’imposta, ma che fa ottenere uno sgravio del 50% sul prezzo da pagare. Per riuscire nell’intento, devi affittare la casa ad un familiare stretto (figlio, fratello, nipote diretto, ecc.) con un contratto di comodato d’uso gratuito, da registrare regolarmente all’Agenzia delle Entrate.
In questo modo, per lo Stato l’immobile è abitato, per cui l’imposta da pagare scende considerevolmente e viene dimezzata. Così facendo, a fronte di una piccola spesa di registrazione del contratto di comodato d’uso gratuito, che da parte del conduttore non prevede il versamento di alcun canone d’affitto, si riesce a risparmiare una bella somma sull’IMU da pagare su quell’immobile. In pochi sono a conoscenza di questo escamotage perfettamente consentito dalla legge, ma rappresenta una soluzione comoda e poco dispendiosa per far fronte al problema dell’IMU da pagare sulla seconda casa.