Sono ore molto calde in casa Inter. Intanto dal passato emerge una clamorosa quanto triste rivelazione.
Sono ore cruciali per il futuro dell’Inter e della sua proprietà. Steven Zhang ha pochissimo tempo per trovare i soldi necessari per ripagare il prestito al fondo bancario Oaktree; in caso contrario il club cambierà proprietà e l’Inter sarà praticamente messa in vendita.
Nella giornata di ieri tutti hanno provato a dimenticare questa situazione in nome di una cosa ritenuta al momento più importante, ovvero i festeggiamenti per la vittoria del titolo e la consegna della Coppa a Lautaro Martinez. Ciò non cambia che c’è grande apprensione per il futuro della società, nessuno sa con certezza cosa potrebbe accadere. Intanto dal passato emerge un’importante retroscena, il calciatore ha svelato una triste quanto drammatica vicenda.
L’ex difensore di Inter e Torino, attualmente calciatore del Parma Cristian Ansaldi, si è raccontato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio e ha rivelato diverse situazioni inerenti alla propria carriera. Il difensore, utilizzato sia come terzino che come centrale, ha vissuto una triste vicenda all’Inter e in queste ore è riuscito a raccontare tutto senza più patemi. Parole che commuovono i tifosi di tutto il mondo e soprattutto i tifosi che lo hanno avuto in maglia nerazzurra.
La vita di un calciatore scorre velocemente, tanti di noi pensiamo a loro come privilegiati e talvolta dimentichiamo che sono persone normali come noi. A questo proposito Ansaldi ha ricordato quando, nell’ormai lontano 2016, fu diagnosticato un cancro al figlio di 5 anni. Parlando di questa vicenda il calciatore ha spiegato:
“Quando ero all’Inter, nel 2016, hanno diagnosticato un cancro a mio figlio di 5 anni. E’ stata una delle cose che ha segnato la mia vita”. Tornando al discorso precedente relativo alle differenze tra persone comuni e calciatori Ansaldi spiega: “Hai tanti soldi, ma dopo alla fine pensi A che serve se poi la cosa più importante che hai e ovvero tuo figlio rischi di perderla in questo modo”.
Ansaldi ha chiarito che durante questa vicenda ha visto la sua fede a dura prova ma non ha mai ceduto e anzi ha concluso: “Ho sentito una pace incredibile dentro di me, puoi fare tutto ma l’ultima parola spetta a Dio’, la chiosa finale del calciatore. Nell’ultima stagione Ansaldi non è stato titolare fisso ma ha disputato 16 gare con la maglia del Parma e ha dato un importante contributo per la promozione in Serie A.
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