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Non ritirare più la pensione in banca, potresti pentirtene: gli esperti svelano qualcosa di inquietante

Non ritirare più la pensione in banca, potresti pentirtene. Tutti gli esperti svelano qualcosa di inquietante.

Pensionato – Palidoronews.it

Molti anziani prediligono incassare la loro pensione presso l’ufficio postale anziché attraverso l’accredito bancario, poiché quest’ultimo può comportare rischi e costi aggiuntivi. Ancora oggi, numerosi pensionati scelgono di non affidare la gestione della loro pensione alle banche. Scopriamo il motivo di questa scelta.

Perché non dovremmo ritirare la pensione in banca?

Molti pensionati, optano per il ritiro diretto presso l’ufficio postale, anche se ciò significa affrontare code e tempi di attesa più lunghi rispetto alla data di accredito bancario mensile. Le motivazioni di questa scelta sono molteplici e non derivano necessariamente da una mancanza di familiarità con i servizi bancari, i quali, al contrario, sono progettati per semplificare le operazioni finanziarie.

Per molti, ricevere la pensione sul proprio conto corrente bancario può essere comodo, ma per alcuni comporta rischi o costi aggiuntivi. Ad esempio, coloro che hanno debiti pendenti preferiscono evitare che l’assegno venga depositato sul conto corrente, poiché questo potrebbe essere soggetto a pignoramenti. Tuttavia, è anche diffusa la mancanza di fiducia nelle banche, che spinge molti pensionati a preferire il pagamento diretto dell’INPS tramite l’ufficio postale.

Accredito pensione in banca, che rischio si corre

Molti anziani ritengono che evitando l’accredito della pensione sul proprio conto bancario si possano evitare rischi legati ai creditori. Questo, però, è vero solo fino a un certo punto. In caso di azioni di pignoramento, è importante sapere che esiste un limite imposto per legge. Tale limite corrisponde al doppio dell’importo dell’assegno sociale, ma non può essere inferiore a 1.000 euro.

Di conseguenza, la pensione può essere soggetta a pignoramento solo per una percentuale massima, pari a un quinto dell’importo che supera questa soglia. Questa regola si applica sia quando la pensione viene ricevuta direttamente dall’INPS che quando viene accreditata in banca. Il procedimento di pignoramento, noto come pignoramento presso terzi, richiede sempre un ordine da parte del giudice. Nel caso del pignoramento del conto corrente, la banca viene incaricata di bloccare e trasferire al creditore le somme presenti sul conto corrente del debitore.

Il pignoramento del conto corrente in banca

In Italia, le norme sul pignoramento del conto corrente sono stabilite nel codice di procedura civile.

La procedura inizia con la comunicazione al debitore di un atto di precetto, che gli concede un periodo di 10 giorni per saldare il debito. Se il debitore non adempie entro il termine stabilito, il creditore può richiedere al giudice di emettere un decreto di ingiunzione di pagamento. Tale decreto può essere contestato dal debitore entro 40 giorni dalla notifica.

Il pignoramento del conto corrente è vincolato da un limite massimo di prelievo. Secondo la legge, è consentito confiscare solo la parte eccedente il triplo dell’assegno sociale, fissato per il 2023 a 1.509,81 euro. Inoltre, non possono essere sottoposte a pignoramento le somme necessarie al debitore per coprire le proprie necessità primarie, come alimentazione, alloggio, vestiario e cure mediche.

La diffidenza verso le banche

Tuttavia, non sono solo queste le motivazioni che inducono i pensionati a evitare l’apertura di un conto corrente bancario. Oltre al rischio di fallimento della banca (anche se i depositi fino a 100.000 euro sono comunque garantiti), vi sono i costi aggiuntivi da considerare.

Per coloro che dipendono esclusivamente dalla pensione, spesso di modesta entità, è importante tenere presente che le banche applicano costi di gestione, bolli e altre spese varie, che possono ammontare fino a 200 euro all’anno per un pensionato con un conto corrente presso una banca o l’ufficio postale solo per l’accredito della pensione.

In questo caso, non si tratta di rischi, ma di oneri finanziari, spesso ingiustificati, che le banche applicano indiscriminatamente ai loro clienti tramite canoni mensili.

pensionati preoccupati

 

Pertanto, se un pensionato deve affrontare costi elevati per avere un conto corrente solo per ricevere la pensione dall’INPS, è sensato evitare questa soluzione. Continuare a ritirare direttamente l’assegno in posta il primo giorno del mese rimane una scelta valida, anche se comporta inevitabilmente code o l’attesa di un giorno specifico per riscuotere la pensione.

Marco Bonamici

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