Un grido d’allarme dall’Australia: la Grande Barriera Corallina, sta affrontando uno dei peggiori eventi di sbiancamento mai registrati
Le autorità australiane hanno lanciato un accorato appello, sottolineando che la situazione è critica e il futuro della barriera corallina è incerto.
La barriera corallina viene definita come la “foresta pluviale del mare“, rappresentando uno degli ecosistemi più diversi e grandi al mondo. In base alla profondità in cui siamo, è possibile distinguere due tipi di coralli, quelli che assorbono plancton e materia organica e quelli che hanno una relazione simbiotica con le alghe zooxantelle.
Oltre ad essere importanti per la biodiversità marina, i coralli sono fondamentali per la produzione di farmaci per curare il cancro, l’artrite, le infezioni batteriche e i virus. Per quanto riguarda il punto di vista economico invece, sono estremamente necessari per la protezione delle coste danneggiate dall’energia delle onde, dalle tempeste e inondazioni.
Quando si parla di sbancamento dei coralli, si intende il fenomeno per cui, a causa di eccessivo calore e inquinamento, i coralli stressati, espellono le alghe di cui sono composti, le zooxantelle. Se quindi il riscaldamento globale non migliora, i coralli non riusciranno più ad avere una relazione simbiotica con le alghe, e le barriere coralline moriranno, fino a perdere i colori vivaci che le contraddistinguono.
Le immagini della barriera in Australia sono drammatiche: il 73% delle barriere coralline esaminate nel parco marino australiano presenta uno “sbiancamento prevalente”, mentre quasi il 40% mostra segni di “sbiancamento molto elevato ed estremo”. Un quadro allarmante che dipinge uno scenario preoccupante: i coralli, organismi vitali per la biodiversità marina, stanno espellendo le alghe simbiotiche che garantiscono loro nutrimento e colore, sbiancandosi e rischiando la morte.
Gli scienziati non hanno dubbi: la principale minaccia per la Grande Barriera Corallina è il cambiamento climatico. L’innalzamento delle temperature globali, unito a fenomeni come El Niño, sta creando condizioni insostenibili per la vita dei coralli. Lo stress da calore li spinge a espellere le alghe simbiotiche, compromettendo la loro sopravvivenza.
Nonostante la gravità della situazione, gli scienziati non perdono la speranza. Se le condizioni ambientali migliorano entro un certo periodo, alcune barriere coralline potrebbero ancora riprendersi. Per riprendersi, una barriera corallina, può avere bisogno anche di 10 anni. Tuttavia, se lo sbiancamento persiste, i danni potrebbero essere irreversibili, con conseguenze devastanti per l’ecosistema marino e per le comunità che dipendono da esso.
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