La più recente moda beauty riguarda il lifting del vampiro, un trattamento che sta spaventando l’Italia, ma che va tantissimo tra le star.
Da oltreoceano arrivano spesso soluzioni beauty discutibili o quantomeno bizzarre, e sembra essercene sempre una nuova quando si tratta di soluzioni per trovare l’eterna giovinezza. L’ultima si chiama lifting del vampiro, ed è molto in voga tra le star, ma l’Italia è spaventata, ecco perchè.
Lifting del vampiro
Quella nota con il nome di “lifting del vampiro” o “vampire facial” è una procedura che in realtà si chiama Plasma Ricco di Piastrine o Prp, e si basa sul prelievo di sangue del paziente e sull’estrazione delle piastrine dallo stesso, tramite un processo di centrifugazione. Dopo l’estrazione delle piastrine, queste vengono mescolate con il plasma e successivamente iniettate al loro legittimo proprietario sotto la pelle. Questo dovrebbe migliorare il tono della cute e ridurre le rughe, donando al viso un aspetto più giovane. Non è tutto oro quello che luccica però, e le prove scientifiche sull’efficacia di questa procedura sono decisamente contrastanti.
Già il nome è abbastanza agghiacciante, e nemmeno l’effetto immediatamente successivo al trattamento è troppo rassicurante, visto che diverse macchie rosse si manifestano sul viso. Inoltre, se per fare questo trattamento ci si rivolge a centri non autorizzati e che non rispettano le normative di sicurezza, i rischi per i clienti sono davvero elevati. Tra i vip che hanno contribuito alla fama di questo trattamento c’è in prima linea Kim Kardashian, che lo pubblicizza dal 2015, ma qui da noi la preoccupazione è tanta, e supera di gran lunga la moda, ecco perchè.
Perchè l’Italia è spaventata
Quello che preoccupa gli esperti in Italia è il fatto che la procedura del lifting del vampiro può avere effetti collaterali molto gravi, come nel caso di quattro donne e del partner di una di loro, che dopo il trattamento hanno contratto l’HIV. Tutte queste persone hanno fatto il trattamento ad Albuquerque, in New Mexico, e il caso è venuto a galla quando la prima donna ha contratto il virus nel 2018. Visto che la donna non aveva nè avuto rapporti sessuali al di fuori del suo rapporto stabile, non faceva uso di droghe e non era mai ricevuto una trasfusione di sangue, il Dipartimento della Salute del New Mexico e i Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti hanno deciso di andare più a fondo.
Non ci è voluto molto prima di risalire al lifting del vampiro, e al centro estetico dove la donna aveva fatto il trattamento, che non aveva la licenza per poterlo fare e non aveva seguito le procedure raccomandate per il controllo delle infezioni. Nel centro c’erano provette di sangue non etichettate, conservate in frigorifero accanto al cibo, siringhe in disordine e lasciate sul bancone e nessun sistema di sterilizzazione a vapore.