Più di 5 milioni di italiani hanno bisogno del supporto di uno psicologo: ecco perché è fondamentale renderlo alla portata di tutti
Milioni di italiani navigano in un mare di disagio psicologico, sommersi da onde di ansia, depressione e stress. Un’indagine dell’Istituto Piepoli rivela un dato sconcertante: 5 milioni di persone nel nostro Paese necessitano di supporto professionale per affrontare le proprie difficoltà emotive, ma non possono permetterselo. La psicoterapia, luce salvifica per molti, rimane un lusso inaccessibile per la maggioranza della popolazione.
12 sedute non sono sufficienti
“La psicoterapia oggi non è un’opzione del servizio sanitario nazionale”, tuona David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop). “Solo 5 persone su 100 con depressione che si rivolgono ai dipartimenti di salute mentale ricevono un trattamento psicologico. Siamo indietro di 50 anni in questo settore, e la politica non può più voltarsi dall’altra parte. Questa è una situazione drammatica che richiede un intervento immediato e deciso.”
Il bonus psicologo, introdotto nel 2024, ha rappresentato un primo passo nella giusta direzione. Grazie a questo contributo, 5 milioni di italiani hanno potuto finalmente varcare la soglia di uno studio psicologico e iniziare un percorso di cura. “L’81% degli intervistati ha dichiarato di aver iniziato la terapia solo grazie al bonus”, sottolinea Lazzari. “Un dato positivo, che dimostra l’urgente bisogno di supporto psicologico presente nella nostra società.”
Tuttavia, il bonus psicologo, pur con i suoi meriti, si configura come un semplice cerotto su una ferita profonda. Le 12 sedute finanziate non sono sufficienti per la maggior parte dei pazienti: “L’80% di loro dichiara che il percorso terapeutico dovrebbe essere più lungo”, afferma Laura Parolin, vicepresidente del Cnop. “Il 60% di chi ha iniziato la terapia con il bonus, infatti, la continua privatamente, sostenendo costi elevati che rischiano di vanificare i progressi ottenuti.”
Dobbiamo investire nella salute mentale
L’Ordine degli psicologi non si limita a denunciare le criticità, ma propone soluzioni concrete e lungimiranti. “Servono servizi di psicologia nelle cure primarie”, propone Parolin. “E servizi di welfare nelle scuole, da associare a una rete di psicoterapia garantita con finanziamento pubblico. Questo costituirebbe una vera rivoluzione del welfare italiano, mettendo finalmente al centro la salute mentale dei cittadini.”
L’investimento nella salute mentale non è solo un dovere morale, ma anche un’opportunità per il Paese. Un individuo che sta bene psicologicamente è più produttivo, creativo e resiliente. Una società che investe nella salute mentale dei suoi cittadini è una società più sana, più coesa e più prospera. L’Italia ha bisogno di una svolta epocale in questo settore.