Essere distaccati non vuol dire essere insensibili. Ecco come funziona la legge del distacco e perchè aiuta a vivere meglio.
Quando si usa la parola “distacco” si pensa subito all’essere freddi, insensibili e poco empatici, e viene vista come una parola negativa. La legge del distacco invece insegna proprio l’opposto, e ci aiuta ad essere più felici senza però attaccarci a quello che ci circonda. Ecco come funziona.
Legge del distacco
La legge del distacco è una legge secondo cui vivere distaccati da quello che ci circonda ci aiuta a metterci al centro della nostra vita e a vivere meglio. Non dice di non provare affetto o di essere immuni a quello che accade intorno a noi, ma semplicemente di non attaccarci a persone, oggetti o idee in modo eccessivo, perchè questo può generare in noi frustrazione, ansia e infelicità. Infatti, la legge del distacco evidenzia come questo non sia sempre e per forza un’esperienza negativa, ma che invece può essere sia fisiologica che positiva.
Ne è un esempio la prima volta che facciamo una vacanza da soli e non partiamo con i genitori: è un distacco, e nonostante da un lato crei un dispiacere, dall’altro fa crescere, fa guadagnare indipendenza e ci fa scoprire nuovi lati di noi stessi. Un piccolo distacco emotivo non ha nulla a che vedere con l’affetto verso i genitori, ma anzi attraverso la distanza ci permette di maturare e di vivere un’esperienza necessaria alla nostra crescita e anche a quella dei nostri genitori. Ecco quali sono i principali distacchi da adottare nella propria vita per essere più felici e vivere meglio.
Distaccarsi dal resto
Il primo distacco che si deve sperimentare per essere più felici è quello emotivo: si deve creare spazio tra noi stessi e ciò che accade fuori, osservando le cose a distanza e non attaccarci ad esse. In questo modo ci si sente più liberi, e la felicità è una conseguenza quasi immediata. Poi ci si deve distaccare dai beni materiali inutili e superflui, quelli che ci portano gioia solo per il semplice fatto di possederli, ma che in realtà non apportano nulla di più. Concentrarci sulle cose che contano davvero può aiutarci invece ad apprezzarle di più.
Il distacco serve anche nelle relazioni: non si deve vivere in osmosi con il partner, ma ognuno deve avere i propri spazi e le proprie libertà senza l’altro. Una relazione tossica può causare danni enormi alla psiche e all’autostima, mentre una relazione sana e distaccata (non emotivamente, attenzione), è in grado di farci apprezzare di più la presenza dell’altro perchè siamo noi a scegliere di volerla. Infine, serve distaccarsi il giusto dalle esperienze passate, per impedirgli di ostacolarci in futuro, dal lavoro, per non permettere che invada la sfera della vita privata, e soprattutto dai propri pensieri. Gli schemi mentali che ci costruiamo infatti possono diventare una prigione da cui è bene distaccarsi.
Seguire la legge del distacco permette di selezionare gli affetti, gli oggetti, le idee e le persone davvero importanti, e di lasciare il resto a debita distanza. Abbastanza vicino da farci vivere, emozionare ed essere partecipi, ma abbastanza lontano da non intaccare la nostra vita e la nostra felicità.