Indagare l’origine dei modi di dire ci permette di usare meglio la lingua: ecco da dove deriva “l’erba del vicino è sempre più verde”.
Guardare le situazioni altrui e invidiarle è quello a cui si riferisce il detto “l’erba del vicino è sempre più verde”, ma da cosa deriva questo modo di dire? Ecco la sua origine, non immagini nemmeno da quale storia derivi.
Origine dei modi di dire
La lingua italiana è ricchissima di modi di dire, figure retoriche e espressioni dialettali e gergali che la rendono spesso di difficile comprensione a chi non la padroneggia nel modo giusto. Questi tesori culturali affondano le radici nella storia, e spesso nascono da situazioni di tutti i giorni che poi diventano iconiche, tanto da far nascere un’espressione che rimanda all’aneddoto originale. Purtroppo spesso l’origine dei modi di dire si perde nei secoli e in pochissimi sanno perchè si dice, per esempio, “tagliare la testa al toro”, anche se tutti sanno perfettamente qual è il suo significato.
Nella lingua italiana ci sono più di 2200 modi di dire di questo tipo, e uno di questi è un detto davvero famosissimo, di cui però pochissimi conoscono l’origine esatta: l’erba del vicino è sempre più verde. Questa frase si usa per dire che le situazioni degli altri sono sempre più favorevoli delle nostre, proprio come un prato, che da lontano sembra più verde. Si può usare anche per esprimere un desiderio verso qualcosa che non possediamo, vedendola in altri e immaginando che ci renderebbe felici. Insomma, questo modo di dire esprime invidia, gelosia e desiderio, ma perchè parla proprio di erba?
L’erba del vicino è sempre più verde
L’origine del modo di dire è bucolica, e proviene dalle pecore e dalle capre, che in passato preferivano sempre andare a brucare l’erba nei territori confinanti rispetto a quelli del solito pascolo, vedendola appunto più verde e più appetibili. Un’altra teoria invece fa risalire la nascita del detto allo scrittore Andrea Cappellano, vissuto in Francia tra il XII e il XIII secolo. Cappellano scrisse il “De Amore”, un trattato sull’amore cortese scritto in italiano e diviso in 3 libri. La frase “Sempre negli altrui campi è miglior biada, e la pecora del suo vicino à magiore uvero”, appare proprio in questo trattato.
Volendo andare per il sottile, il fatto che Cappellano la usi come un fatto assodato indica che il modo di dire era già in voga e utilizzato per veicolare lo stesso significato che oggi attribuiamo a “l’erba del vicino è sempre più verde”. Fu però lui il primo a metterla per iscritto, e come tale non è strano che sia stato insignito della paternità del detto. Altre varianti, molto diffuse in Italia a seconda della zona, sono “la donna degli altri è sempre più belle” e “sempre par più grande la parte del compagno”, ma il detto originale rimane il più diffuso in assoluto.