Alzheimer e Viagra: la pillola blu può essere la soluzione?

Alzheimer e Viagra: sembrano due cose opposte, ma la pillola blu potrebbe ridurre il rischio di sviluppare il morbo.

Alzheimer e Viagra
Alzheimer e Viagra – Palidoronews

Un nuovo studio ha fatto emergere una sconvolgente ipotesi: il viagra può diminuire del 50% il rischio di sviluppare l’Alzheimer. Ecco cosa dice la ricerca e quali sono le possibili applicazioni pratiche della scoperta.

Alzheimer e Viagra

Mai fino ad ora si poteva pensare di inserire nella stessa frase le parole “Alzheimer” e “Viagra”, ma uno studio recentissimo cambia tutte le carte in tavola. L’Alzheimer è una malattia degenerativa che colpisce i processi neurologici e conduce alla demenza, mentre il Viagra è il farmaco contro la disfunzione erettile più famoso del mondo. Un’indagine interdisciplinare ha messo insieme la malattia e il farmaco in un unico studio e ha svelato che non solo possono stare nella stessa frase, ma anche che la pillola blu potrebbe prevenire l’insorgere dell’Alzheimer.

Si tratta di un’indagine che ha coinvolto dati provenienti da assicurazioni sanitarie, esperimenti in laboratorio su neuroni e anche la verifica dei cambiamenti nell’espressione genica, generando una mole di dati davvero enorme. Ad analizzare il tutto ci ha pensato l’intelligenza artificiale, che ha generato il risultato sorprendente: gli inibitori della fosfodiesterasi (PDE), la famiglia di farmaci del Viagra, potrebbero essere benefici contro la neurodegenerazione, il processo che porta all’Alzheimer e alla demenza. Nello specifico, lo studio mostra che il Viagra può ridurre del 50% il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

Lo studio sorprendente

Pillola blu e demenza
Pillola blu e demenza – Palidoronews

Lo studio proviene da un team di scienziati del Lerner Research Institute della Cleveland Clinic in collaborazione con altri istituti, tra cui il Dipartimento di Biostatistica e Scienza dei Dati Sanitari dell’Università dell’Indiana, il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Case Western Reserve e l’Università del Nevada di Las Vegas. Prima di tutto c’è stata l’analisi statistica dei dati, che ha rilevato l’incidenza dell’Alzheimer tra i pazienti che assumevano citrato di sildenafil e quelli che non lo assumevano, e poi l’elaborazione dell’ipotesi in base ai dati raccolti che il rischio di sviluppare l’Alzheimer può ridursi del 54% se si assume la pillola blu.

La seconda fase dello studio riguarda invece i neuroni provenienti da cellule staminali pluripotenti indotte di pazienti con l’Alzheimer, che sono stati esposti al principio attivo del Viagra. Da questa fase è emersa l’evidenza scientifica che il principio attivo abbatte l’iperfosforilazione della proteina tau, associata alla demenza e al declino cognitivo. Infine il team di ricercatori ha osservato i cambiamenti dell’espressione genica: il Viagra “prende di mira specificamente i geni e i percorsi patobiologici correlati all’Alzheimer” e i neuroni trattati con esso “esprimevano geni legati alla crescita cellulare, al miglioramento della funzione cerebrale, alla riduzione dell’infiammazione e ad altri processi” che proteggono dal morbo.

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