Stanza per l’allattamento alle Olimpiadi di Parigi 2024: è ufficiale la decisione storica del Comitato verso le neo mamme.
Le Olimpiadi di Parigi 2024 saranno più inclusive verso le neo mamme che stanno ancora allattando, poichè per loro è stata prevista una stanza per l’allattamento apposita. Si tratta di un evento storico importantissimo per la parità di genere. Ecco di cosa si tratta.
Stanza per l’allattamento alle Olimpiadi
Le prossime Olimpiadi di Parigi 2024 saranno delle olimpiadi storiche sotto molti punti di vista. Si svolgeranno dal 26 luglio all’11 agosto, e successivamente ci saranno le Paralimpiadi dal 28 agosto all’8 settembre, e hanno in serbo diverse novità inclusive e socialmente importanti. Innanzitutto, saranno le prime senza gender gap, e poi saranno le prime in cui alle neo mamme saranno messe a disposizione delle stanze per allattare i propri figli. Infatti, ai bambini è vietato entrare nel villaggio degli atleti, ma il Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese (CNOSF) ha trovato una soluzione.
Affinchè tutte le atlete possano allattare anche mentre sono impegnate con i giochi olimpici, ci sarà una stanza in albergo nelle vicinanze del villaggio olimpico che le neo mamme potranno usare anche per dormire con i loro bambini, per farvi soggiornare il partner e per allattare i figli. Si tratta di un evento epocale, e Astrid Guyart, segretaria generale del Comitato Olimpico francese ha fatto sapere che “è qualcosa che vogliamo far diventare permanente, non una tantum per sono le Olimpiadi di Parigi” e lei stessa ha definito questa iniziativa “senza precedenti”.
Le parole delle atlete
La ciclista Laura Kenny, che a Rio 2016 ha vinto la sua quarta medaglia d’oro, ha raccontato di quanto sia complicato per una donna atleta l’allattamento al seno. Laura ha avuto il suo primo figlio un anno dopo Rio 2016, e ha spiegato che “come atlete il nostro congedo di maternità è quando sei incinta. Dopo, non c’è più nulla che ti trattenga dall’allenarti, devi semplicemente andare avanti”. Allo stesso modo, la judoka Clarisse Agbegnenou ha spiegato quanto sia difficile far coesistere lo status di mamma con quello di atleta olimpica: “mi fa male sentire la gente dire che non posso essere un’atleta di alto livello mentre sono una mamma”.
Quello che le atlete chiedono da anni, e che finalmente è arrivato, è di avere “la possibilità di allattare al seno, se possibile, o di estrarre il latte al lavoro, se necessario”. Non è ancora dato sapere se la stanza per l’allattamento verrà riproposta anche nei successivi giochi olimpici, ma intanto per questa edizione è un traguardo del massimo valore per le atlete e per le loro famiglie, che manda anche un segnale molto forte a livello di parità di genere. Non resta che sperare che non si tratti di un caso isolato.