Inquinamento zero nel 2050: l’UE raggiunge un accordo storico, nulla sarà più come prima

L’Unione Europea ha raggiunto un accordo storico per arrivare ad un inquinamento zero nel 2050: ecco di cosa si tratta.

Inquinamento zero
Inquinamento zero – Palidoronews.it

Il 20 febbraio 2024 la Presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo storico della massima importanza per la qualità dell’aria: arrivare ad un inquinamento pari a zero entro il 2050.

Inquinamento zero nel 2050

Dal report del 2023 della società svizzera IQ Air sono emersi dati preoccupanti, che individuano in soli 6 Paesi del mondo gli unici a soddisfare le linee guida dell’OMS sull’inquinamento atmosferico. A preoccupare particolarmente sono i livelli di PM 2.5. Inoltre, parlando dell’Italia in particolare, nel nostro Paese ci sono molte città che rientrano tra quelle più inquinate dell’intero continente. Queste si concentrano principalmente nella zona della Pianura Padana, poichè la situazione geofisica non favorisce il ricambio dell’aria.

Stando così le cose, è evidente quanto sia necessario ridurre l’inquinamento, per cui l’accordo storico, che ad oggi è ancora provvisorio, tra la Presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo raggiunto il 20 febbraio è particolarmente importante. L’obiettivo di questo accordo è allineare gli standard di qualità dall’aria dell’UE alle raccomandazioni dell’OMS, arrivando all’obiettivo di eliminare totalmente l’inquinamento atmosferico entro il 2050.

Un accordo importantissimo

Accordo storico dell'UE
Accordo storico dell’UE – Palidoronews

Le nuove norme puntano a rafforzare gli standard di qualità dell’aria nell’UE entro il 2030, cercando di avvicinarli quanto più possibile ai valori OMS, e puntano i riflettori su una serie di sostanze inquinanti stabilendo standard specifici per ciascuna di esse, abbassando di fatto i valori limite attualmente esistenti. Secondo l’accordo tutti gli Stati membri possono richiedere entro il 31 gennaio 2029 un rinvio del termine per il raggiungimento dei valori, ma solamente se si verificano determinate condizioni.

Nel breve periodo, se prevedono di superare il limite di un determinato valore, o c’è una minaccia che lo superino tra il 2026 e il 2029, gli Stati membri devono stabilire una tabella di marcia per la qualità dell’aria in anticipo, e prevedere dei piani per la qualità dell’aria per le aree in cui i livelli di inquinanti superano i valori limite. Infine, servono piani d’azione a breve termine per stabilire misure di emergenza per ridurre il rischio immediato per la salute dei cittadini che vivono dove le soglie di allerta vengono superate.

Nel testo, in ultima battuta, si invita la Commissione europea a rivedere gli standard di qualità dell’aria entro il 2030 e successivamente ogni 5 anni, per valutare progressivamente le opzioni di allineamento con le linee guida dell’OMS.

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