Cosmetici cruelty free in Europa: non è tutto oro quello che luccica. Ecco come le aziende riescono ad eludere i divieti.
Già da diversi anni in Europa sono stati vietati i test cosmetici sugli animali, ma nonostante ciò, non c’è ancora la certezza che tutti i cosmetici venduti all’interno dell’UE siano effettivamente cruelty free. Questo è causato da diverse scappatoie: ecco quali sono.
Cosmetici cruelty free in Europa
Dal 2004 l’Unione Europea ha vietato i test di creme, saponi e profumi sugli animali, e ha esteso il divieto, nel 2009, anche alle sostanze impiegate nella composizione dei cosmetici. Inoltre, sempre nel 2009, l’UE ha vietato anche la commercializzazione di qualsiasi prodotto cosmetico testato su animali, comprendendo in quell’insieme anche i cosmetici sottoposti a test al di fuori dell’Europa. Questo fa sì che tutti i Paesi europei non possono più produrre né vendere prodotti cosmetici testati su animali.
Se ad un primo sguardo questa situazione possa sembrare rosea e definitiva, la realtà è un pò più complessa. Infatti, se è vero che i test odierni non sono fatti sugli animali, la legge prevede delle deroghe: se emergono dubbi sulla sicurezza dei nuovi ingredienti cosmetici, si possono effettuare test sugli animali. Questo avviene principalmente quando l’ingrediente viene usato anche in altri settori (alimentare, farmacologico, ecc.) e c’è un rischio concreto per la salute dei lavoratori e dell’ambiente.
Tradotto in parole povere, se una sostanza catalogata come additivo alimentare viene testata su un coniglio, nulla vieta il suo impiego futuro nella produzione di creme o rossetti.
Iniziative a favore degli animali
Per combattere i test sugli animali, nel 2021 è nata un’iniziativa dei Cittadini Europei chiamata “Salviamo i cosmetici cruelty free” che chiede formalmente all’UE di eliminare qualsiasi deroga, scorciatoia o scappatoia che consenta i test sugli animali. A questa richiesta, la Commissione Europea ha delineato alcune azioni concrete per ridurre la sperimentazione sugli animali e cercare di accelerare l’introduzione di approcci alternativi anche nella fase di valutazione della sicurezza chimica.
A tal riguardo, la Commissione Europea “collaborerà con tutti i portatori di interessi per elaborare una tabella di marcia con l’obiettivo di giungere a valutazioni della sicurezza chimica esenti da sperimentazioni animali” continuando a sostenere lo sviluppo di approcci alternativi con finanziamenti adeguati. Attualmente, questa fase è ancora in corso d’opera, e l’UE ha fatto poco in termini pratici.
Inoltre, è bene specificare che anche i prodotti con il marchio del coniglietto cruelty free non garantiscono affatto che gli ingredienti utilizzati siano cruelty free, e che la scelta di apporre o meno il marchio è del tutto facoltativa.