Nessuna fantasia o casualità i nomi delle tempeste sono frutto di un progetto studiato apposta. Ecco tutti i dettagli
Irene, Ciaran e Babet, sono i nomi identificativi delle tempeste europee. Sono nate da un progetto nel 2013 allo scopo di affrontare meglio gli eventi estremi. Si chiama proprio la Storm Name Procedure. Ma come funziona?
Nel 2013 viene istituito il progetto europeo Storm Naming attraverso Eumetnet (Network of European Meteorological Services). Questa doveva essere la risposta al crescente utilizzo da parte dei media europei di nomi colloquiali per identificare qualsiasi depressione responsabile di forte maltempo e perturbazioni. Questo permette di identificare meglio le tempeste in arrivo o in formazione sul continente europeo, così da monitorarele in modo coordinato, assegnando loro un solo, univoco, nome.
Il progetto ricalca quanto già si fa con gli uragani sin dai primi anni ’50. Il National Hurricane Center (il Centro nazionale degli uragani degli Stati Uniti) assegna un nome stabilito addirittura con un anno di anticipo.
Con questo sistema si crea così uno schema chiaro e unificato. Inoltre dare un nome favorisce una comunicazione di massa più efficace di fronte episodi di meteo estremi. aumentando così la consapevolezza del maltempo e dunque del pericolo prima che lo colpisca. Infatti la popolazione risulta essere così più attenta alle allerte meteo e alle raccomandazioni sulla sicurezza.
Per semplificare il lavoro hanno deciso di dividere l’Europa in 6 gruppi di Paesi con caratteristiche meteo-climatiche molto simili. L’Italia, con il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, appartiene al “gruppo del Mediterraneo centrale”, in questo gruppo rientrano anche Slovenia, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro e Malta.
Gli altri gruppi sono suddivisi nei seguenti modi:
Il 1° settembre di ogni anno ciascun gruppo pubblica la lista dei 20 nomi che assegnerà alle tempeste che lo investiranno per primo, valida fino al 31 agosto dell’anno successivo. Solitamente i nomi seguono l’ordine alfabetico, alternando il genere, e vengono scelti secondo criteri precisi. Questi criteri riguardano il favorire un ricordo delle origini e della cultura dei Paesi del gruppo, avere una buona diffusione in quei territori, essere brevi e facili da pronunciare.
Vale un’unica regola assoluta, “chi prima è colpito, prima nomina”. Infatti i nomi più frequentemente utilizzati in tutta Europa sono quelli assegnati dai Paesi appartenenti al gruppo occidentale. Proprio perché questi solitamente sono i primi a essere raggiunti e investiti dalle tempeste provenienti dal vicino Atlantico. Il nome viene comunque mantenuto nel caso la tempesta si sposti successivamente in un’altra delle cinque zone.
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