Da un po’ di tempo si parla molto di “digiuno intermittente”, una strategia alimentare che divide fortemente anche gli esperti in materia di nutrizione. Ecco quello che nessuno vi ha mai detto.
Dopo i peccati di gola commessi durante le festività natalizie, è molto probabile che la nostra bilancia segni qualche chilo in più. Cioccolata, panettone e abbuffate varie sotto l’albero ora presentano naturalmente il conto. È così che la parola “dieta” è entrata in cima alla sua lista dei buoni propositi degli italiani per il 2024. Ma c’è dieta e dieta: pensare che non mangiare e basta sia una strategia utile per raggiungere l’obiettivo è un grave errore.
In questo periodo una delle “diete” che vanno più di moda è il cosiddetto digiuno intermittente. C’è chi ne decanta le virtù, assicurando (e mostrando) di aver ottenuto risultati stupefacenti in relativamente poco tempo, e chi mette in guardia dai rischi insiti in una scelta del genere, ritenuta pericolosa e controproducente. Il dibattito vede contrapposti anche autorevoli esperti, al che la domanda sorge spontanea: a chi dare ragione? Ecco una possibile risposta.
Il digiuno intermittente “non è affatto la soluzione perfetta per tutti”, afferma la nutrizionista Liliana Natário, interpellata da Noticiasaominuto.com, sottolineando che “è essenziale che sia adattato alle particolarità e alle caratteristiche di ogni individuo e associato a una serie di altri fattori che favoriscono un’efficace perdita di peso“. Questo, sottolinea l’esperta, è l’unico modo in cui può funzionare con successo.
Il digiuno intermittente è una “strategia nutrizionale” che “implica una restrizione alimentare periodica, in cui periodi di digiuno e alimentazione si alternano in finestre di astinenza o assunzione di cibo di maggiore o minore durata”, spiega ancora la specialista. Il che può comportare un determinato periodo di tempo senza assunzione di cibo o con una restrizione dietetica più severa.
Vero è che studi recenti sostengono che il digiuno intermittente offra diversi importanti benefici per la salute, dai cambiamenti nella composizione corporea (perdita di peso e riduzione del grasso) all’aumento della sensibilità all’insulina e conseguente miglioramento del controllo della glicemia, al miglioramento del profilo lipidico, ovvero riduzione del colesterolo e dei trigliceridi. E ancora: riduzione dello stress ossidativo e riduzione del profilo infiammatorio, impatto positivo sull’invecchiamento.
Morale: il digiuno intermittente può essere una valida strategia per ridurre il peso corporeo. Ma non è una ricetta valida a priori per tutti. In particolare è controindicato per i bambini e gli adolescenti, gli anziani, gli atleti ad alte prestazioni, i diabetici, le donne in gravidanza, le persone con disturbi alimentari. In questo come in altri casi, l’improvvisazione e il fai-da-te possono costare caro.
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