Buone notizie per le mamme lavoratrici nel 2024: ecco l’incentivo messo in campo dal governo con l’ultima manovra.
Si dice che fare la mamma sia il lavoro più difficile del mondo. Figuriamoci con un altro impiego, a tempo determinato o indeterminato, full o part time, pubblico o statale, da portare avanti per sbarcare il lunario. Promuovere la natalità (in Italia, come tristemente noto, ai minimi storici) e aiutare le donne che decidono di dare alla luce una nuova vita è l’obiettivo del Bonus Mamme 2024. Vediamo insieme come funziona.
Il Bonus Mamme è una delle novità inserita nella Legge di Bilancio 2024 e, come accennato, è finalizzato a sostenere le famiglie con neonati e migliorare l’occupazione femminile con un intervento molto concreto: un aumento dell’importo netto in busta paga per le mamme lavoratrici. L’approvazione definitiva della Manovra è attesa entro il prossimo 31 dicembre, ma intanto si può già fare qualche veloce calcolo.
Il Bonus Mamme 2024 dalla A alla Z
Il Bonus Mamme prevede un esonero totale dai contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri con almeno due figli, e dunque un significativo aumento dello stipendio netto. A ciò va aggiunto il taglio del cuneo fiscale che abbatte il contributo IVS o FAP (a seconda che si tratti di dipendenti del settore privato o pubblico). Contributo che si attesta intorno al 9,19% e che sarà versato assieme al netto in busta paga. Il tutto a partire dal prossimo gennaio.
Più nel dettaglio, le lavoratrici madri con tre o più figli, per la busta paga che va dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, beneficeranno di un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali IVS a carico del lavoratore fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo.
Le stesse condizioni sono applicate (ma solo per il 2024) anche alle mamme con due figli, purché almeno uno di loro abbia meno di 10 anni di età. Da tener presente però che è previsto un limite massimo annuo di 3mila euro, riparametrato su base mensile.
Il grosso dell’aumento deriva dall’esenzione dell’aliquota contributiva INPS, normalmente trattenuta dallo stipendio: grazie al Bonus Mamme 2024, andrà ad aumentare il netto in busta paga. Facendo un calcolo approssimativo, il contributo IVS di una lavoratrice del settore privato mediamente si attesta intorno al 33%, di cui il 9,19% a carico della stessa.
La convenienza della misura, insomma, è fuori discussione. Sempre se di qui alla fine dell’anno non saranno introdotti ulteriori requisiti reddituali da rispettare per l’accesso al Bonus.